Modello di gestione e controllo

In ottemperanza a quanto richiesto dal D.Lgs 8 giugno 2001 n. 231, Cefriel ha adottato un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo, che uniforma tutto il sistema aziendale di prevenzione e gestione dei rischi in conformità alle disposizioni del D. Lgs 231/2001 e alle linee guida di Confindustria.
Il Modello è costituito da una “Parte Generale” e da “Parti Speciali” relativa alle categorie di reati contemplati nel decreto, alla data di approvazione del Modello.
La versione attualmente vigente del modello è quella approvata dal CdA in data 11/02/2022.
Il Modello di Cefriel si articola attraverso alcuni elementi fondamentali, così riassumibili:

  • decisione di adottare il MOGEC, con conseguente individuazione delle risorse umane e finanziarie necessarie allo scopo;

  • nomina dell’OdV, costituito da personalità che possiedano i requisiti stabiliti dal D.Lgs 231/2001;

  • definizione di processi stabili e continuativi di comunicazione, che garantiscano l’effettivo funzionamento dell’OdV, in modo da assicurare ogni necessaria attività di controllo (ordinaria e straordinaria) e da garantire un flusso informativo reale e non fittizio;

  • definizione degli obblighi di informazione nei confronti dell’OdV;

  • adozione, mantenimento e verifica di applicazione del Codice Etico aziendale, conosciuto all’interno dell’Ente e, se del caso, portato a conoscenza di fornitori;

  • mappatura delle attività o funzioni aziendali nell’ambito delle quali possono essere commessi reati di cui al D.Lgs 231/2001;

  • valutazione dei rischi attraverso l’utilizzo del metodo CRSA (Control Risk Self Assessment), riconosciuto a livello internazionale per la sua attendibilità e affidabilità, al fine di adottare tutti i presidi adeguati a prevenire in modo efficace e sistematico ogni rischio concreto;

  • definizione di idonee procedure e modifica di alcune procedure preesistenti finalizzate alla attuazione delle decisioni dell’Ente in relazione ai reati da prevenire (modalità di gestione del rischio) e individuazione delle modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee a impedire la commissione dei reati che possono essere così riassunte:

    • verificabilità, tracciabilità, coerenza e congruenza di ogni processo;

    • applicazione del principio di separazione delle funzioni (nessuno può gestire in autonomia un intero processo);

    • documentazione delle decisioni e dei controlli;

    • richiamo al rispetto dei principi di correttezza e trasparenza e all’osservanza delle leggi e dei regolamenti vigenti nell’intraprendere e gestire i rapporti con la Pubblica Amministrazione nell’ambito di procedure giudiziarie;

    • definizione dei poteri e delle responsabilità attraverso la individuazione delle deleghe e procure (Allegato 4 Parte Generale);

    • diffusione della conoscenza del D.Lgs 231/2001 e del MOGEC all’interno dell’Ente e nelle relazioni con fornitori e clienti, attraverso una costante e puntuale formazione del personale, che non dovrà poter addurre, a scusante della propria illecita condotta, l’ignoranza delle disposizioni che disciplinano le diverse attività;

    • ampio utilizzo di strumenti software testati e collaudati, in grado di rendere omogenee le valutazioni economiche con soggetti diversi.



  • creazione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello, sistema conosciuto da dipendenti e collaboratori dell’Ente ed effettivamente applicato ove si verifichino violazioni specifiche e accertate;

  • costante revisione del Modello, a fronte dell’inserimento di nuovi reati presupposto.