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Software Architectures and Solutions

Il software industriale diventa semplice: l’esperienza di ISS con Cefriel e MADE 4.0

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Novembre 18, 2024

La sfida del progetto realizzato da ISS con Cefriel e MADE 4.0 era quella di rendere intuitivi e accessibili software impiegati in ambito industriale, altamente tecnici. Tommaso Cavandoli, Senior Development Engineer presso ISS, racconta l’esperienza di un progetto, finanziato con fondi PNRR, che ha visto il rinnovamento completo di un software di automazione industriale in termini di user experience (UX), interfaccia grafica (UI) e architettura di sistema.

Quali i bisogni che hanno portato alla realizzazione del progetto di ISS?

“Il progetto è nato dalla necessità di aggiornare un software già esistente che supporta l’automazione di un processo molto specifico: la gestione dei cassoni in cui vengono riposti pezzi meccanici che devono essere individuati e movimentati da un braccio robotico. L’obiettivo era rendere il software più accessibile, semplice e fruibile da parte degli utenti, ma anche in grado di evolversi con le nuove esigenze del mercato e l’introduzione di nuovi algoritmi, come per esempio quelli di Intelligenza Artificiale. La parte che ci ha richiesto maggiori competenze e attenzione è stata proprio quella legata all’interfaccia grafica. Abbiamo riscritto completamente la parte di software che doveva essere più accessibile e usabile per gli operatori, che in molti casi non avevano competenze informatiche avanzate.”

Qual è stato il punto di partenza per il lavoro di rifacimento dell'interfaccia?

Il primo passo pianificato insieme a Cefriel è stato fare un’analisi accurata delle esigenze degli utenti. Inizialmente, abbiamo analizzato come gli operatori utilizzavano il software e abbiamo pianificato delle interviste ai clienti più importanti al fine di raccogliere feedback concreti rispetto ai limiti che vedevano nel vecchio software. Abbiamo selezionato cinque aziende di riferimento che utilizzano il nostro prodotto e, grazie alla loro esperienza pratica, abbiamo potuto capire quali fossero le principali criticità. Ci siamo resi conto che l’interfaccia doveva essere molto più intuitiva e che le informazioni dovevano essere presentate in modo più chiaro e accessibile.

Come avete affrontato la progettazione di interfaccia grafica ed esperienza utente?

“Abbiamo lavorato su due fronti principali: la parte di backend e la parte di front-end. La prima cosa che abbiamo fatto è rivedere l’intero “userflow”, passo passo per creare un’esperienza di utilizzo semplice e, in un certo modo, guidata. Verificato che tutto il flusso funzionasse, abbiamo costruito un wireframe, che è stato il punto di partenza per capire come organizzare le informazioni e le funzionalità. Un elemento cruciale è stato decidere lo stile e l’impronta grafica, cioè le sensazioni che volevamo trasmettere agli utenti tramite colori, forme e caratteri. Ci siamo ispirati a un design semplice e pulito, in modo che anche un utente non esperto potesse navigare facilmente tra le varie funzionalità. Abbiamo sviluppato la parte visibile del software, quella che l’operatore vede mentre la macchina è in funzione. L’interfaccia permette una facile gestione delle macchine e delle operazioni, semplificando anche attività complesse come la programmazione delle traiettorie dei robot. Abbiamo creato delle schermate in cui l’utente può visualizzare in modo chiaro tutte le informazioni necessarie per interagire con la macchina, dal riconoscimento del pezzo da prendere alla pianificazione del movimento del robot.”

C’è stato qualche momento particolarmente sfidante durante lo sviluppo?

“Una delle sfide principali è stata quella di creare un ambiente di configurazione che fosse allo stesso tempo potente e facile da usare. L’operatore deve poter aggiungere nuovi ingombri, configurare la cinematica del robot e ottimizzare i percorsi del braccio robotico senza dover essere un esperto di programmazione. Abbiamo dovuto trovare un equilibrio tra funzionalità avanzate e facilità d’uso. In questo, il supporto di Cefriel è stato fondamentale perché ci ha aiutato a strutturare le informazioni in modo che fossero facilmente accessibili e comprensibili per l’utente finale.”

Qual è il valore che Cefriel ha portato al progetto?

“Fin dall’inizio, Cefriel ci ha supportato nell’analizzare le criticità e a ridefinire l’architettura del software. Il loro contributo è stato determinante per il nostro approccio all’esperienza d’uso e all’interfaccia grafica. In particolare, ci hanno aiutato a comprendere come organizzare le informazioni in modo da rendere il software non solo funzionale, ma anche davvero semplice da utilizzare. Grazie a loro, siamo riusciti a colmare il gap che avevamo rispetto alla concorrenza, che già da tempo aveva reso più accessibile la tecnologia complessa. Ci hanno fornito un punto di vista esterno e delle competenze che mancavano, facendoci capire dove migliorare.”

Quali sono le prospettive future per questo progetto?

“Abbiamo sviluppato un software che, pur non essendo completamente nuovo, è progettato per essere facilmente riutilizzabile e manutenibile in futuro. Stiamo già pensando a come integrare tecnologie come l’intelligenza artificiale e il deep learning per il riconoscimento degli oggetti nei cassoni. Questi sviluppi futuri potrebbero rendere il nostro prodotto ancora più potente, ampliando ulteriormente le sue applicazioni nell’automazione industriale.”

In sintesi, quindi, qual è il valore di questo progetto per ISS?

Abbiamo creato un software che non solo risponde alle esigenze attuali, ma che si prepara a evolversi rispondendo alle sfide future del mercato. Il nostro obiettivo è rendere la tecnologia accessibile a tutti, migliorando al contempo la produttività e la qualità dell’automazione industriale. Con il supporto di Cefriel e MADE 4.0, abbiamo fatto un passo importante verso un prodotto che sarà sicuramente più facile da usare, ma che rimarrà all’avanguardia anche in futuro.