Open Innovation: come costruire percorsi di innovazione efficaci nelle imprese
Whitepaper
Settembre 23, 2024
Pubblicato da Cefriel, centro di innovazione digitale fondato da Politecnico di Milano, il nuovo white paper “Open Innovation: cos’è e perché è necessaria alle imprese”. Il testo – a cura di Armando Beffani, Head of Sustainable & Responsible Innovation Unit di Cefriel – spiega il significato di Open Innovation, ne chiarisce gli ambiti di applicazione e presenta le potenzialità e gli approcci corretti che le imprese devono avere per trarre vantaggi a favore del proprio business.
Secondo la Ricerca dell’Osservatorio Startup Thinking del Politecnico di Milano, l’86% delle grandi imprese italiane ha già adottato approcci di Open Innovation, con modalità e livelli di consapevolezza diversi. In particolare, sono le grandissime imprese (con oltre 1.000 dipendenti) a seguire questo approccio, adottandolo nel 93% dei casi. Tuttavia, sebbene i tassi d’adozione siano positivi, molte imprese seguono questo modello di innovazione solo in modo estemporaneo, mentre alcune non ne sono interessate o vi hanno rinunciato dopo una prima fase di adozione.
Secondo la Ricerca dell’Osservatorio Startup Thinking del Politecnico di Milano, l’86% delle grandi imprese italiane ha già adottato approcci di Open Innovation, con modalità e livelli di consapevolezza diversi. In particolare, sono le grandissime imprese (con oltre 1.000 dipendenti) a seguire questo approccio, adottandolo nel 93% dei casi. Tuttavia, sebbene i tassi d’adozione siano positivi, molte imprese seguono questo modello di innovazione solo in modo estemporaneo, mentre alcune non ne sono interessate o vi hanno rinunciato dopo una prima fase di adozione.
“Il termine Open Innovation – spiega Armando Beffani, autore del white paper – è un termine spesso abusato e frainteso. Le modalità per realizzare un percorso di innovazione sono molteplici e devono essere identificate e selezionate alla luce degli obiettivi da raggiungere e delle capacità a disposizione di un’organizzazione. Queste capacità includono aspetti organizzativi, culturali, umani oltre che a quelli tecnologici. Solo approcciando il tema in questo modo, è possibile investire in modo consapevole nell’Open Innovation e garantire la generazione di una valore coerente con la visione e la strategia che l’organizzazione intende perseguire”.
L’adozione di un approccio di Open Innovation può nascere ed evolvere solo in un contesto in cui sono presenti una cultura d’innovazione adeguata, le competenze necessarie e gli asset tecnologici abilitanti. In altre parole, è necessario valutare prima il capitale umano, intellettuale, tecnologico e organizzativo a disposizione dell’impresa, individuare i bisogni e le ambizioni che l’organizzazione ha per poi disegnare il modello di Open Innovation più adeguato e funzionale.
Questi i 4 punti di attenzione evidenziati da Cefriel:
Visione e obiettivi: è fondamentale non solo analizzare la visione e gli obiettivi di innovazione aziendali, ma anche adoperarsi per ottenere l’ingaggio dei livelli più alti, in modo tale da essere tutti d’accordo sul perché si voglia intraprendere un percorso di Open Innovation e su come si intenda realizzarlo.
Tecnologia e modelli di business: è importante ricordare che gli aspetti tecnologici non sono sufficienti per poter realizzare il valore atteso se non si pone l’accento ai modelli di business abilitanti.
Organizzazione e capability: l’organizzazione deve essere consapevole che per traguardare gli obiettivi prefissati è necessario potenziare un ampio spettro di “capability” che vanno da quelle presenti in ambito governance, a quelle della struttura organizzativa, della cultura e delle competenze e degli asset tecnologici.
Ecosistema di partnership: una volta messi a fuoco i punti di forza e debolezza dell’organizzazione, è possibile rivolgersi all’esterno per scegliere quei partner complementari all’organizzazione e funzionali agli obiettivi da raggiungere.
Questi i 4 punti di attenzione evidenziati da Cefriel:
Visione e obiettivi: è fondamentale non solo analizzare la visione e gli obiettivi di innovazione aziendali, ma anche adoperarsi per ottenere l’ingaggio dei livelli più alti, in modo tale da essere tutti d’accordo sul perché si voglia intraprendere un percorso di Open Innovation e su come si intenda realizzarlo.
Tecnologia e modelli di business: è importante ricordare che gli aspetti tecnologici non sono sufficienti per poter realizzare il valore atteso se non si pone l’accento ai modelli di business abilitanti.
Organizzazione e capability: l’organizzazione deve essere consapevole che per traguardare gli obiettivi prefissati è necessario potenziare un ampio spettro di “capability” che vanno da quelle presenti in ambito governance, a quelle della struttura organizzativa, della cultura e delle competenze e degli asset tecnologici.
Ecosistema di partnership: una volta messi a fuoco i punti di forza e debolezza dell’organizzazione, è possibile rivolgersi all’esterno per scegliere quei partner complementari all’organizzazione e funzionali agli obiettivi da raggiungere.